Il mio hobby
Dopo un’estate piovosa arriva
l’autunno e la scuola ricomincia. Si rincontrano gli insegnanti, gli amici e
perché no si fanno nuove conoscenze che possono arricchire il bagaglio
personale. Con l’estate piovosa nasce e cresce una nuova passione: il ricamo a
mano. Dopo mesi di lavoro sul filet, la pioggia ispira e fa sognare nuovi
progetti con ago, filo e telaio. Basta vedere un disegno e si può immaginare di
poter realizzare qualunque progetto colorato o bianco su tela prescelta.
Il ricamo ha origini molto
antiche, sebbene molti lavorati non sono giunti ai tempi nostri per il loro
logorio dovuto all’uso del manufatto stesso. Sviluppato anche in Cina ed
Egitto, in Europa si suppone che il ricamo abbia una tradizione popolare
risalente a tempi remoti inizialmente utilizzata dai ceti più abbienti che
potevano permettersi spese elevate per l’esecuzione dell’opera. In Italia ha
origini derivate dalla cultura dei Saraceni: infatti la prima scuola è a
Palermo ed ha origine ai primi anni del secondo millennio. Nel 1100
dilaga in tutta Europa.La scuola italiana si distacca dal gusto e dai disegni orientali iniziali e pone
il suo centro dell’attività a Firenze ove crea opere straordinarie. A Milano
verso la metà del secolo si uniscono lo stile fiorentino e quello veneziano in
decorazioni arabescate di gusto orientaleggiante. Si sviluppa anche il ricamo
in bianco, quello a fili contati e il
merletto a filet.
Oggi il ricamo a mano è solo un
hobby ma un artista italiano, Francesco Vezzoli, vincitore della Quadriennale
di Roma e della Biennale di Venezia, si
è segnalato per quest’antica arte su foto o ritratti.