martedì 21 ottobre 2014

Ricamo - Di Maria Rosa Sio



Il mio hobby
Dopo un’estate piovosa arriva l’autunno e la scuola ricomincia. Si rincontrano gli insegnanti, gli amici e perché no si fanno nuove conoscenze che possono arricchire il bagaglio personale. Con l’estate piovosa nasce e cresce una nuova passione: il ricamo a mano. Dopo mesi di lavoro sul filet, la pioggia ispira e fa sognare nuovi progetti con ago, filo e telaio. Basta vedere un disegno e si può immaginare di poter realizzare qualunque progetto colorato o bianco su tela prescelta.
Il ricamo ha origini molto antiche, sebbene molti lavorati non sono giunti ai tempi nostri per il loro logorio dovuto all’uso del manufatto stesso. Sviluppato anche in Cina ed Egitto, in Europa si suppone che il ricamo abbia una tradizione popolare risalente a tempi remoti inizialmente utilizzata dai ceti più abbienti che potevano permettersi spese elevate per l’esecuzione dell’opera. In Italia ha origini derivate dalla cultura dei Saraceni: infatti la prima scuola è a Palermo ed ha origine ai primi anni del secondo millennio. Nel  1100  dilaga in tutta Europa.La scuola italiana si distacca dal  gusto e dai disegni orientali iniziali e pone il suo centro dell’attività a Firenze ove crea opere straordinarie. A Milano verso la metà del secolo si uniscono lo stile fiorentino e quello veneziano in decorazioni arabescate di gusto orientaleggiante. Si sviluppa anche il ricamo in bianco, quello a fili contati  e il merletto a filet.
Oggi il ricamo a mano è solo un hobby ma un artista italiano, Francesco Vezzoli, vincitore della Quadriennale di Roma  e della Biennale di Venezia, si è segnalato per quest’antica arte su foto o ritratti.