Blog degli allievi del Centro di Formazione Professionale
Associazione Capodarco sede di Grottaferrata
martedì 25 febbraio 2014
martedì 18 febbraio 2014
L'abbazia di San Nilo
L'abbazia territoriale di Santa Maria Grottaferrata (in latino Abbatia Territorialis B. Mariae Cryptaeferratae
conosciuta anche con il nome di Abbazia di San Nilo (foto navata), dedicata a Nilo da Rossano è un monastero bizantino situato alle pendici dei Colli Albani, ed è tra i monasteri bizantini l’unico nell’Italia centro meridionale ad essere sopravvissuto. L’abbazia risale al 1004, ed è nata per volontà di monaci bizantini (greci di origine) guidati all’inizio da San Nilo, e dopo la morte di quest’ultimo da San Bartolomeo.
conosciuta anche con il nome di Abbazia di San Nilo (foto navata), dedicata a Nilo da Rossano è un monastero bizantino situato alle pendici dei Colli Albani, ed è tra i monasteri bizantini l’unico nell’Italia centro meridionale ad essere sopravvissuto. L’abbazia risale al 1004, ed è nata per volontà di monaci bizantini (greci di origine) guidati all’inizio da San Nilo, e dopo la morte di quest’ultimo da San Bartolomeo.
L’abate Nilo decise di fondare il monastero sui
colli di Tuscolo, sui ruderi di un’antica villa romana del I sec. a.C., dove sembra
gli sia apparsa la Madonna. Il
complesso di edifici appartenenti ad epoche diverse ha l’aspetto di un castello
grazie all’imponente opera difensiva voluta dal cardinale Giuliano della Rovere
tra il 1472 e il 1503[1].
L'esterno
della chiesa, risanato durante il XX sec. dalle sostruzioni neogotiche
ottocentesche, presenta totalmente integra la struttura originaria della chiesa
del 1004. La facciata ha un grande rosone e decorazioni di gusto arabo. Nel
nartece, che poggia su quattro colonne in pietra e su due pilastri in mattoni,
custodisce la porta che immette nell'endonartece ed un mosaico raffigurante Santa Maria Madre di Dio. Di
fianco la chiesa si trova lo slanciato campanile coevo.
All'interno
delle mura, troviamo il palazzo abbaziale, ornato dal bellissimo portico del
Sangallo con colonne e capitelli rinascimentali, sede del museo attualmente in
stato di rifacimento, di un archivio storico e di una biblioteca.[2]
L'interno della chiesa è in
stile barocco e conserva l'originaria struttura a tre navate con endonartece e
profonda abside con iconostasi e santuario. Dall'endonartece, dove si trova il battistero, attraverso un portale
finemente intarsiato si accede alla cupa navata centrale della chiesa
illuminata soltanto dall'ampio rosone della facciata. Lungo la navata laterale
destra si aprono la Grotta Ferrata e la Cappella Farnesiana. Quest'ultima è
barocca ed è decorata con finissimi affreschi raffiguranti storie di San Nilo,
fatica del Domenichino, datati intorno al 1608 e 1610.
All'inizio dell'abside si trova la maestosa iconostasi barocca, opera di Gian Lorenzo
Bernini, contenente l'icona raffigurante Maria col Bambino. Dietro la
magnifica iconostasi si cela il "santuario", dove si trova l'altare
maggiore sormontato da un baldacchino neogotico dipinto.
Nel Settecento fu realizzato il convento nel quale
alla fine del XVIII fu allestita la biblioteca monastica, un tempo custode di
importanti manoscritti e incunaboli dal X al XV secolo, in parte trasferiti e
in parte perduti durante l'occupazione napoleonica. Tuttavia sono ancora
conservati gli antichi codici liturgici e i codici musicali, prezioso ricordo
della musica liturgica bizantina.Nel
1931 l'abbazia si dotò del celebre Laboratorio di Restauro del Libro Antico,
importante istituto scientifico a livello nazionale, dove furono restaurati il
“Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci e numerosi libri danneggiati
dall'alluvione di Firenze nel 1966.
Da vedere e sentire !
L'ascesa della Gens Octavia
Laura
Battistelli
Questo è il mio primo post sul tema dell'arte e tratta della ricorrenza del bimillenario della morte di Cesare Augusto,l'imperatore romano della famiglia della Gens Octavia.
Titolo: L’ascesa della Gens Octavia
Le
celebrazioni per il bi-millenario augusteo si sono aperte a Velletri il 13
dicembre 2013 con un evento di grande prestigio: la mostra “L’ascesa della Gens
Octavia “ un percorso che presenta reperti di pregio come i busti di Octavia, sorella
di Augusto, insieme ad altri materiali di Velletri e provenienti dal Palatino.
Augusto
infatti ebbe sempre cara la residenza degli avi paterni, identificata molto
probabilmente con la villa rustica in località San Cesareo.
Ottaviano
sconfisse nel 31 a.c. le navi della
flotta di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio, conquistando l’Egitto, e
così il Senato lo proclamò Augustus in una nuova forma di governo detta
Principato, che subentrò alla Repubblica, e al nuovo Imperator “Caesar Augustus”
fu apposto il titolo di “Princeps”. Augusto
morì nel 14 d.c. a Nola, in Campania.
La
mostra tratta di opere di Velletri e del Palatino che vengono messe a
confronto.
Le lastre di terracotta provenienti dal Palatino hanno come soggetto
un linguaggio simbolico e politico con riferimenti mitologici come la lotta per
il tripode tra Ercole e Apollo e la scena di Perseo e Athena che sorreggono la
Gorgone, mentre quelle veliterne sono più basse e trattano di temi più vasti
come il motivo del Dioniso bambino,dell’Egitto e l’Oriente.
Molto
interessante è la lastra con la Gorgone,rappresentante la Medusa che pietrifica
chiunque la guardi, con la differenza che quella del Palatino appare al centro
di Perseo e Athena mentre quella veliterna
è una sola figura con folti capelli a ciocche mosse e volto largo e
schiacciato con espressione sorridente.
Rappresentata
molto spesso è anche la lastra con il volto della dea egizia Hathor,con le
orecchie bovine e con due lunghe ciocche che terminano con riccioli
,accompagnata tipicamente dal cobra che rappresenta un elemento decorativo;poi
è presente anche la ricostruzione della lastra con la dea Hathor proveniente dal
Palatino che viene rappresentata con due sacerdoti al suo fianco due sacerdoti
inginocchiati che presentano elementi egittizzanti come un cobra ed un fiore di
loto.Questa presenza di elementi egizi infatti deriva dalla volontà di Augusto
di costruire molti templi dedicati agli dei egizi; egli voleva essere
rappresentato con gli attributi tipici del faraone per rispettare le tradizioni
egizie.Nella mostra sono presenti anche i busti di Gaio Ottavio,padre di
Augusto,di Ottavia Minore,sorella,e dello stesso Augusto, che viene ritratto
ancora giovane con tratti di ispirazione ellenistica come lo sguardo profondo
,le ciocche di capelli ben definite e raggruppate con una centrale più bassa e
due laterali volte a destra.
Il bimillenario Augusteo è stato celebrato in molti musei di Roma e
della provincia con opere provenienti da tutto il mondo, e per me che ho
visitato questa mostra nel museo di Velletri è stata una interessante e bella
esperienza che consiglio a chiunque è amante dell’arte.
GRADUATORIA DEFINITIVA COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO
lunedì 17 febbraio 2014
Il nuovo blog del C.F.P. Capodarco di Grottaferrata
Salve,
oggi apriamo un nuovo specialissimo blog realizzato dagli allievi del Centro di Formazione Professionale dell'Associazione Capodarco della sede di Grottaferrata
L'obiettivo è quello di far gestire il blog direttamente ai ragazzi dei corsi. Gradualmente pubblicheranno i loro articoli, materiale grafico e video e proporranno argomenti di confronto e vediamo quello che ....succede a Capodarco.
Accoglieremo con piacere interventi e contributi da parte di tutti.
Maria Luisa Stipa
oggi apriamo un nuovo specialissimo blog realizzato dagli allievi del Centro di Formazione Professionale dell'Associazione Capodarco della sede di Grottaferrata
L'obiettivo è quello di far gestire il blog direttamente ai ragazzi dei corsi. Gradualmente pubblicheranno i loro articoli, materiale grafico e video e proporranno argomenti di confronto e vediamo quello che ....succede a Capodarco.
Accoglieremo con piacere interventi e contributi da parte di tutti.
BENVENUTI E SPERIAMO DI AVERVI COME NOSTRI ASSIDUI LETTORI
Maria Luisa Stipa
Iscriviti a:
Post (Atom)