Laura
Battistelli
Questo è il mio primo post sul tema dell'arte e tratta della ricorrenza del bimillenario della morte di Cesare Augusto,l'imperatore romano della famiglia della Gens Octavia.
Titolo: L’ascesa della Gens Octavia
Le
celebrazioni per il bi-millenario augusteo si sono aperte a Velletri il 13
dicembre 2013 con un evento di grande prestigio: la mostra “L’ascesa della Gens
Octavia “ un percorso che presenta reperti di pregio come i busti di Octavia, sorella
di Augusto, insieme ad altri materiali di Velletri e provenienti dal Palatino.
Augusto
infatti ebbe sempre cara la residenza degli avi paterni, identificata molto
probabilmente con la villa rustica in località San Cesareo.
Ottaviano
sconfisse nel 31 a.c. le navi della
flotta di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio, conquistando l’Egitto, e
così il Senato lo proclamò Augustus in una nuova forma di governo detta
Principato, che subentrò alla Repubblica, e al nuovo Imperator “Caesar Augustus”
fu apposto il titolo di “Princeps”. Augusto
morì nel 14 d.c. a Nola, in Campania.
La
mostra tratta di opere di Velletri e del Palatino che vengono messe a
confronto.
Le lastre di terracotta provenienti dal Palatino hanno come soggetto
un linguaggio simbolico e politico con riferimenti mitologici come la lotta per
il tripode tra Ercole e Apollo e la scena di Perseo e Athena che sorreggono la
Gorgone, mentre quelle veliterne sono più basse e trattano di temi più vasti
come il motivo del Dioniso bambino,dell’Egitto e l’Oriente.
Molto
interessante è la lastra con la Gorgone,rappresentante la Medusa che pietrifica
chiunque la guardi, con la differenza che quella del Palatino appare al centro
di Perseo e Athena mentre quella veliterna
è una sola figura con folti capelli a ciocche mosse e volto largo e
schiacciato con espressione sorridente.
Rappresentata
molto spesso è anche la lastra con il volto della dea egizia Hathor,con le
orecchie bovine e con due lunghe ciocche che terminano con riccioli
,accompagnata tipicamente dal cobra che rappresenta un elemento decorativo;poi
è presente anche la ricostruzione della lastra con la dea Hathor proveniente dal
Palatino che viene rappresentata con due sacerdoti al suo fianco due sacerdoti
inginocchiati che presentano elementi egittizzanti come un cobra ed un fiore di
loto.Questa presenza di elementi egizi infatti deriva dalla volontà di Augusto
di costruire molti templi dedicati agli dei egizi; egli voleva essere
rappresentato con gli attributi tipici del faraone per rispettare le tradizioni
egizie.Nella mostra sono presenti anche i busti di Gaio Ottavio,padre di
Augusto,di Ottavia Minore,sorella,e dello stesso Augusto, che viene ritratto
ancora giovane con tratti di ispirazione ellenistica come lo sguardo profondo
,le ciocche di capelli ben definite e raggruppate con una centrale più bassa e
due laterali volte a destra.
Il bimillenario Augusteo è stato celebrato in molti musei di Roma e
della provincia con opere provenienti da tutto il mondo, e per me che ho
visitato questa mostra nel museo di Velletri è stata una interessante e bella
esperienza che consiglio a chiunque è amante dell’arte.